La facciata del Senato imbrattata di vernice arancione è tra le prime immagini che ci ha regalato il 2023. L’attivismo in difesa dell’ambiente negli ultimi mesi si è mostrato in varie forme un po’ in tutta Europa e non solo.
Seppur queste proteste mirino a sensibilizzare sul tema dei cambiamenti climatici, con cui il settore forestale c’entra molto, in questo articolo vedremo alcuni esempi di attivismo più “forestale”. Da chi passa più di due anni sulla chioma di un albero per non farlo tagliare, a chi chiede un bosco invece di un supermercato nel proprio paese.
Ma cosa connette tutte queste proteste? Correte a leggere l’articolo e diteci cosa ne pensate nei commenti!
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Racconto della serata di premiazione del Goldman Environmental Prize
Il Goldman Environmental Prize premia ogni anno una persona per ogni continente per i suoi meriti in campo ambientale. Non è singolare che tra i vincitori ci siano persone che hanno a cuore la salvaguardia e la tutela delle foreste. È così anche quest’anno. Il premio per il Sud e il Centro America è andato alla leader indigena della comunità Bora Liz Chicaje Churay, che insieme all’attivista indigeno Benjamin Rodriguez, morto di Covid-19, si è battuta per la creazione del Yaguas National Park, in Perù. Così facendo ha salvato più di ottocento ettari di foresta amazzonica dallo sfruttamento insostenibile delle risorse, e tutelato i diritti del popolo indigeno. Il premio Goldman vuole essere un’occasione per ispirare tutte le persone ad agire contro le ingiustizie ambientali e sociali e a ricordarci che le nostre azioni possono veramente fare la differenza.
Nemonte Nenquimo e l’impegno indigeno per le foreste amazzoniche
Nemonte Nenquimo è la giovane leader della comunità indigena Waorani, che vive nella regione est dell’Ecuador, in una parte della foresta amazzonica tra le più bio-diverse al mondo. Nenquimo ha ottenuto diversi riconoscimenti internazionali grazie al suo impegno nel difendere la foresta dagli interessi del governo ecuadoriano. Nel 2012 infatti, il governo ecuadoriano aveva iniziato la trattativa di vendita delle terre indigene a imprese petrolifere violando la Costituzione ecuadoriana. Dopo aver fatto causa al governo, la leader Waorani ha ottenuto una vittoria in tribunale senza precedenti. La vittoria dei Waorani è anche la vittoria non solo di tutti i popoli indigeni, ma anche di tutti gli abitanti della Terra, perché i danni alle foreste riguardano proprio tutti.