Lo scientifico perchè abbracciare gli alberi fa bene

Gli alberi emettono campi elettromagnetici che fanno funzionare meglio i nostri organi

Tempo di lettura: 2 minuti

Immagine di Mojpe da Pixabay

Qualche giorno fa dovevo preparare un intervento in un laboratorio pomeridiano per i ragazzi del liceo, riguardava i benefici della natura sulla salute umana. Così, mentre mi preparavo la colazione, ho ascoltato su YouTube una conferenza del bioricercatore Marco Nieri proprio su questo argomento (qui il link). I contenuti sono stati così interessanti, che ho iniziato subito a prendere appunti rischiando di bruciare il mio pane tostato! La parte che mi ha colpito maggiormente è stata quella legata all’abbracciare gli alberi. L’avete mai fatto? Già sapevo che riattivare il senso del tatto in modo consapevole fa parte della pratica del forest bathing (non sapete di cosa parlo? Leggete l’articolo dedicato qui), ma lo scientifico perchè abbracciare gli alberi faccia bene spiegato da Nieri, mi ha letteralmente affascinato. 

Sapevate che ogni processo vitale produce un campo elettromagnetico? Ognuno dei nostri organi ne produce uno, così come ogni essere vivente, ed è capace di emettere e ricevere onde. Questo campo elettromagnetico è debole, quindi affinchè due campi entrino in contatto i corpi devono essere molto vicini, ecco spiegato il perchè dell’abbraccio. Se le onde elettromagnetiche emesse da un corpo hanno una frequenza capace di dare effetti positivi sul corpo che le riceve, si dice che hanno una buona qualità. Ebbene, gli alberi emettono onde di qualità per i nostri organi, onde cioè che sono in grado di farli funzionare meglio. Ogni specie di albero emette un diverso campo elettromagnetico, perciò alcuni influiscono maggiormente sul nostro cuore, altri sul nostro cervello e così via. Abbracciare una quercia o un tiglio non è la stessa cosa! Trattandosi di onde elettromagnetiche e non di composti chimici, una volta terminato il contatto con l’albero, nel nostro corpo non rimane nulla che continui a lavorare, e il beneficio finisce qui. Va quindi da sé che più a lungo si abbraccia l’albero più a lungo si avranno benefici. Quando ci si stacca, la memoria di questo beneficio rimane comunque impressa nel nostro sistema nervoso, un po’ come andare in bicicletta, oppure come tornare a suonare dopo tanto tempo un pezzo musicale che si conosceva molto bene: i nostri muscoli si ricordano ancora come si faceva.

Curiosi di sapere quali alberi correre ad abbracciare la prossima volta? Quali alberi scegliere per un abbraccio? L’età conta: più grande è l’albero, infatti, più grande è anche il campo elettromagnetico. Anche lo stato di salute e il luogo in cui si trova l’albero è rilevante. Le specie da cui si riscontrano più benefici su più organi sono querce, palme, tigli, olivi, ciliegi, agrifogli, frassini, magnolie. La risposta che l’organismo riceve dal contatto con gli alberi è paragonabile a quello che si riceve entrando in contatto con un farmaco, dal punto di vista energetico, attenzione, non farmacologico!

Tutti ad abbracciare alberi dunque! E se qualcuno vi chiede che diavolo stiate facendo, rimandatelo alla lettura di questo articolo su Giornal di Bosco!

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