Il rapporto tra popolazione e foreste, un legame quasi indissolubile
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La Finlandia è al secondo posto in Europa in termini di copertura forestale dopo la Svezia. Con un totale di 20,5 milioni di ettari, più del 75% del paese è composto da foreste (ce lo dice il rapporto del Ministry of Agriculture and Forestry of Finland). Giusto per farsi un’idea, in Italia le foreste coprono il 35% circa del territorio. È ben noto come i paesi del Nord Europa siano fortemente legati alle foreste e al loro sfruttamento. E in questo caso è abbastanza opportuno utilizzare la parola “sfruttamento” perché, a causa dell’importanza economica che riveste il legno, i proprietari forestali sono spesso portati a massimizzare la produzione quanto più possibile.
Tralasciando però gli aspetti puramente tecnici, dal momento che mi trovo in questo paese per motivi di studio, ci tengo a raccontarvi di quanto sia rimasto colpito dalla diversa percezione che la popolazione ha nei confronti delle foreste e della natura in generale.
Innanzitutto, fin dal primo momento in cui si arriva in questo paese si ha la sensazione di essere costantemente avvolti dalla natura. Ogni spazio disponibile è abitato da alberi. Persino a pochi metri dalle piazze centrali delle città, o nei dintorni dei centri commerciali, si può sentire il profumo del sottobosco e persino vedere gli scoiattoli passare da un albero all’altro con i loro movimenti rapidi e furtivi. Il legame con la natura lo si percepisce anche dal vasto impiego di legno nell’edilizia e nell’arredamento degli edifici, sia pubblici che privati.

Oltre agli aspetti puramente estetici però, mi è bastato poco tempo per capire come la cultura finlandese preveda, o forse è meglio dire esiga, il contatto diretto con la natura. Per questo motivo la gestione forestale mira a rendere accessibili quante più aree naturali possibili, anche nelle vicinanze dei più grandi centri urbani. Per gli amanti delle attività escursionistiche come trekking, jogging, o sci di fondo , basta spostarsi di pochi chilometri dal centro città e il gioco è fatto. Infatti, ogni centro urbano è circondato da foreste più o meno grandi, sempre provviste di sentieri, barbecue pubblici e illuminazione (quasi indispensabili se si considera che nel periodo invernale le ore di luce durante il giorno si riducono a sole quattro), che permettono a chiunque di poter godere di una giornata a contatto con la natura.

Un aspetto molto particolare è legato ad un’altra attività molto comune in queste aree, e cioè la raccolta di funghi e frutti di bosco. In Finlandia infatti, a differenza dell’Italia, il diritto di accesso al suolo pubblico permette a chiunque viva e visiti il paese di esplorare liberamente le regioni naturali, raccogliere funghi e frutti di bosco e persino pescare con canna fissa, senza alcun permesso o licenza. Queste attività, secondo le leggi statali, rientrano infatti all’interno dei “diritti di ogni individuo” (in finlandese jokamiehenoikeudet). Questa concezione della natura, oltre ad essere garantita da un punto di vista legislativo, è condivisa dalla popolazione. Gli abitanti infatti hanno un grande rispetto dei beni pubblici e ciò lo si percepisce facilmente dalla scarsità di atti di vandalismo e dalla quasi completa assenza di rifiuti dispersi nell’ambiente.
Oltre a fornire numerosi servizi alla popolazione, però, le foreste finlandesi rivestono una grande importanza dal punto di vista produttivo. La maggior parte di esse è gestita in modo da garantire l’approvvigionamento di legname che verrà poi utilizzato:
– come legno da opera (soprattutto per l’industria edilizia e del mobile);
– come pasta da carta;
– e come combustibile per la produzione di bioenergia.
La grande domanda di materia prima porta quindi i proprietari e i gestori forestali a utilizzare tutte le risorse disponibili, compresi i boschi nei dintorni della città e nei pressi delle abitazioni. Ciò può sembrare in contrasto con quanto detto in precedenza riguardo la fornitura di servizi alla popolazione da parte delle foreste. Tuttavia, tale aspetto non viene tralasciato. Infatti, la permanenza di zone ricreative viene garantita da una rotazione efficiente delle aree di taglio. In questo modo chiunque ha la possibilità di passare una giornata immerso nella natura, a pochi passi dalla propria abitazione.

D’altra parte, se si considerano queste foreste da un punto di vista naturalistico, basta osservare il paesaggio dal finestrino di un’auto per accorgersi di quanto la biodiversità sia ridotta, almeno in termini di numero di specie arboree. La maggior parte delle foreste è infatti composta da tre specie: abete rosso, betulla e pino silvestre. Ciò è dovuto sia alle condizioni climatiche, alquanto proibitive per le altre specie, sia all’influenza umana. L’importanza dell’industria del legno e il suo progresso nel tempo, ha portato infatti i gestori delle foreste a concentrarsi su queste specie in quanto più produttive e più adatte ad essere lavorate, e quindi a favorirne il rinnovo e il mantenimento nel tempo.
Infine, è importante sottolineare come, a causa della crescente attenzione nei confronti dei cambiamenti climatici, negli ultimi anni, proprietari, ricercatori e compagnie del settore forestale stanno cercando dei modi per utilizzare le risorse forestali come strumento di mitigazione. Una soluzione che si sta facendo strada è quella di massimizzare quanto più possibile la crescita di biomassa forestale (legname di piccole dimensioni, rami, radici, foglie), normalmente considerata come scarto, per la produzione di energia, così da sostituire l’utilizzo di combustibili fossili. Ovviamente questo aspetto deve essere ancora ben sviluppato e saranno necessari nuovi studi per raggiungere buoni risultati, tuttavia, la strada sembra essere percorribile e ben accetta anche dalla popolazione.
Possiamo quindi dire che l’importanza delle risorse forestali per questo Paese è fuori discussione e per molti aspetti dovrebbe ispirarci. Tuttavia, sembrano ancora necessari ulteriori passi in avanti per il settore. Sembra paradossale, infatti, che in un paese fondato sul principio di “diritto di ogni persona” (a godere dei beni della natura), una risorsa così importante e centrale sia spesso gestita con mirando soprattutto al mero profitto economico dato dal legname, mettendo in secondo piano altri aspetti che alla lunga possono portare ulteriori benefici, come una maggiore attenzione alla biodiversità forestale.