Sette fatti curiosi sulle aree protette e le loro foreste
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In questo articolo vi presento sette fatti che forse non sapevate sulle aree protette, in Italia e nel mondo e come mai c’entrano anche qui le foreste.
- Dire parco nazionale o regionale e riserva naturale è diverso
In Italia abbiamo moltissime tipologie di aree protette, tanto che non si capisce mai che differenza ci sia tra parco nazionale, parco regionale, riserve di vario tipo e così via, per non parlare delle aree marine protette e di rete Natura 2000. Per farla “brevissima”, i parchi nazionali e regionali sono diversi solo per la legge che li istituisce: in un caso è una legge nazionale, nell’altra una legge regionale. In generale i Parchi sono aree terrestri, fluviali o lacuali (laghi, stagni et similia), che contengono ecosistemi non toccati dall’uomo o quasi inalterati. Qui penserete “ma questo vuol dire praticamente che tantissimi posti quasi inalterati possono essere Parchi nazionali, pure se ci vivono molte persone” e pensereste giusto. Le Cinque Terre, pur essendo aree abitate e frequentate da un turismo importante, sono un Parco nazionale.
Il Parco però, oltre ad avere molte più limitazioni per le attività che si possono fare al suo interno, cerca di far coesistere popolazioni umane in un contesto il più vicino possibile ad uno stato degli ecosistemi imperturbato dagli esseri umani.
Le Riserve invece sono aree protette molto simili ai Parchi per definizione; escludono però la presenza stabile dell’uomo e vengono istituite solo dove l’uomo non ha alterato gli ecosistemi in passato, o dove lo ha fatto indirettamente, visto che ormai quasi tutti gli ecosistemi sono in qualche modo influenzati dall’uomo.
La differenza quindi è molto sottile: non si tratta tanto delle dimensioni medie delle due tipologie di aree protette, quanto più del fatto che nei Parchi la presenza dell’uomo e delle sue attività è ammessa e spesso valorizzata, nelle riserve invece no. Inoltre, nelle riserve vi è una quantità, e complessità, inferiore di risorse naturali ed ecosistemi rispetto ad un Parco nazionale o regionale.
La rete Natura 2000 invece è un sistema di aree protette a livello di Unione Europea, che funziona con un sistema parallelo, ma che talvolta coincide, per le aree interessate, a quello dei Parchi nazionali e regionali. La rete Natura 2000 ha come obiettivo il superamento dei confini nazionali nella protezione e conservazione degli ecosistemi.
- Nei Parchi nazionali italiani vivono complessivamente circa 700.000 persone
Più o meno la popolazione di Palermo. I Parchi non sono quindi solo dei luoghi in cui le persone vanno per stare all’aperto, fare passeggiate o altre attività ricreative, e dove la natura e i suoi aspetti sono equiparati al contenuto di un museo, ma sono anche sede di attività produttive e società in grado di convivere a stretto contatto con ambienti relativamente selvaggi.
- Le aree protette contribuiscono a mitigare il cambiamento climatico
Le aree protette terrestri di tutto il mondo immagazzinano il 20% del carbonio annualmente immagazzinato da tutte le terre emerse. Il carbonio viene estratto dall’anidride carbonica presente nell’atmosfera attraverso la fotosintesi delle piante, che lo usano per costruire il legno (da qui si potrebbe in effetti dire che le piante sono fatte per la gran parte di aria). In questo modo, contribuiscono a diminuire l’effetto serra.
- L’Africa è il continente che protegge più foreste
Nel mondo l’11% della superficie forestale è destinata alla conservazione della biodiversità. Il primo continente per superficie destinata a questa funzione è l’Africa, con ben 107 milioni di ettari (circa 10 volte tutta la superficie forestale italiana). L’Europa ad esempio, escludendo la Federazione Russa, destina il 12% delle proprie foreste alla conservazione della biodiversità, proteggendole. Quasi il 40% della superficie forestale in Italia si trova in aree protette.
- In Italia le foreste sono gli ecosistemi più protetti
In Italia le aree protette coprono una superficie di 7 milioni e mezzo di ettari (1 ettaro=10000 metri quadrati= poco più di un campo da calcio), le foreste in aree protette ammontano a quasi 4 milioni di ettari, ovvero più della metà dell’intera superficie protetta in Italia.
- Più di un terzo delle 100 città più grandi al mondo sono rifornite di acqua potabile da foreste in aree protette
Mumbai, New York, Tokyo e Rio de Janeiro sono tra le città che si riforniscono significativamente di acqua potabile proveniente da foreste protette. L’apporto di acqua potabile fornisce un “pretesto” per la salvaguardia delle foreste a cui non si darebbe così importanza se avessero solo un ruolo ecologico e non fossero “direttamente utili” per le persone.

- Le foreste protette e le aree protette sono in aumento
La superficie di foreste protette è aumentata del 26,3% dal 1990 ad oggi (2020), per un totale di 726 milioni di ettari. Più in generale, la superficie di aree protette nel mondo è in aumento negli ultimi trent’anni. Le terre emerse protette sono il 14,9% della superficie di terre emerse totale nel 2020. I mari protetti sono il 7,3% dell’intera superficie marina.
In generale comunque ci si può aspettare che le superfici protette vadano aumentando nei prossimi anni sempre di più, per i vari impegni presi dagli Stati per proteggersi dai cambiamenti climatici e dalla perdita di biodiversità e risorse naturali.
Per concludere…
Cosa possiamo portare a casa, o meglio, al Parco nazionale la prossima volta che si potrà andare?
Soprattutto la consapevolezza che uno stile di vita diverso da quello che si conduce in città è possibile, come dimostrano le persone che non visitano i parchi solo nei fine settimana, ma ci vivono. E che anche per chi vive in città, e che forse non lo sa, probabilmente il suo stile di vita e le sue possibilità dipendono da un’area protetta per un diritti così basilare come ad esempio l’avere accesso ad acqua potabile.